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Bitcoin
vs. Ethereum
Qual è la differenza tra Bitcoin ed
Ethereum?
Innanzitutto,
è importante capire che esistono due categorie di monete
digitali: Criptovalute (ad esempio Bitcoin, Litecoin, ecc.)
e Token (ad esempio Ethereum, ecc.)
Bitcoin
è una "criptovaluta". Bitcoin e altre criptovalute
competono comunque con denaro esistente (e oro) per sostituirli
con una valuta veramente globale.
Il Bitcoin dovrebbe tendere a rappresentare:
-Una
valuta globale che consente alle persone di possedere i propri
soldi (senza dover contare sulle banche nazionali).
-Tariffe più basse per il trasferimento di denaro attraverso
i confini geografici.
-Stabilità finanziaria per le persone che vivono in
paesi con valute instabili. (Ad esempio, nel 2016 la valuta
del Venezuela ha raggiunto un tasso di inflazione dell'800%).
Inoltre, i due terzi dell'attuale popolazione mondiale non
hanno accesso al settore bancario o accesso limitato
Ethereum è un "token". Bitcoin rappresenta
una criptovaluta, Ethereum rappresenta contratti. L'innovazione
di Ethereum è che permette di scrivere contratti intelligenti:
praticamente qualsiasi accordo digitale in cui si può
dire "se questo" accade, "allora succede qualcos'altro".
Ad esempio:
Se
voto per il Presidente, allora il mio voto è ufficiale
e nessun altro può votare al mio posto.
Se firmo questo documento, allora possiedo l'automobile e
il venditore immediatamente non possiede più l'automobile.
Fino ad ora abbiamo eseguito questi accordi con una firma
in fondo a un documento cartaceo. Ethereum migliora notevolmente
questo modello perché è digitale e la prova
della transazione non può mai essere cancellata.
Bitcoin
Bitcoin è una moneta digitale che gli utenti conservano
in portafogli virtuali e può essere usato per effettuare
pagamenti verso negozi o società che li accettano,
per trasferire denaro ad altri utenti o semplicemente possono
essere conservati sperando che aumentino di valore. Quanto
vale un bitcoin? Ci arriviamo, ma diciamo che lo decide il
mercato: e non c’è il pezzo di carta, al contrario
degli euro.
Bitcoin risolve un gran numero di problemi che si hanno normalmente
nelle transazioni economiche online. Non c’è
infatti un’autorità centrale che controlli i
bitcoin: niente banche, organizzazioni o società che
ne gestiscano i flussi e il valore. Questo fa sì che
non ci sia una terza parte coinvolta nelle transazioni: quindi
niente commissioni a Visa, Mastercard, Western Union, eccetera,
e niente rischi che questi enti subiscano attacchi informatici
che sottraggano numeri e codici di carte di credito.
Come
funzionano le transazioni su Bitcoin
I Bitcoin funzionano sulla base di un protocollo peer-to-peer,
simile quindi ai sistemi utilizzati per esempio per condividere
file online, quelli in cui ogni computer diventa un nodo della
rete alla pari con gli altri senza nodi centrali. Ogni utente
di Bitcoin è connesso con tutti gli altri e detiene
una copia di una sorta di libro mastro – cioè
un documento in cui sono contenuti tutti i conti di un sistema
contabile – chiamato blockchain (catena di blocchi).
Nella blockchain sono registrate tutte le transazioni di tutti
gli utenti da quando è nato il Bitcoin.
Questo
meccanismo è alla base della soluzione di Nakamoto
al problema di verificare che le transazioni economiche online,
senza autorità centrali a controllarle, siano regolari:
e quindi che i destinatari dei pagamenti non imbroglino i
mittenti, o che gli utenti non paghino con soldi che in realtà
non possiedono. È la blockchain a fare quello che normalmente
fa una banca: rimuovere dal conto dell’utente che spende
i soldi la quantità giusta di denaro, e assicurarsi
che non possa spendere più soldi di quanti ne possiede.
Nel
sistema Bitcoin, tutti gli utenti verificano tutte le transazioni:
quando c’è un trasferimento di bitcoin, a tutti
i dispositivi collegati viene sottoposto un problema crittografico
che richiede un enorme numero di prove per essere risolto.
Non serve che tutti i computer lo confermino: quello che per
primo trova una soluzione al problema emette un avviso per
gli altri.
Più
o meno sei volte all’ora viene creato un nuovo “blocco”
di transazioni confermate, che viene aggiunto alla blockchain
generale. Una transazione su Bitcoin, quindi, è registrata
soltanto quando è effettivamente avvenuta, ed è
registrata nell’unico posto che tiene il conto di quanti
bitcoin esistono e a chi appartengono. In questo modo si impedisce
che gli utenti possano spendere più volte gli stessi
bitcoin, perché il fatto che siano già stati
spesi è registrato sulla blockchain in possesso di
chiunque usi Bitcoin. Imbrogliare questo sistema falsificando
bitcoin è molto complicato, praticamente impossibile.
Tutte
queste operazioni avvengono “all’oscuro”
delle persone davanti al computer: è un calcolo che
il programma fa autonomamente seguendo input casuali generati
dal protocollo. I proprietari di bitcoin sono anonimi, e identificati
soltanto da un codice. Ogni transazione è identificata
da una chiave pubblica, che identifica il ricevente e che
è usata da tutti i dispositivi del sistema per verificare
l’operazione, e da una chiave privata, che serve agli
utenti coinvolti ad autorizzare la transazione. Se si perde
la chiave privata, si perdono i soldi: è successo,
anche con somme da milioni di dollari. Se non è praticamente
possibile falsificare bitcoin, è possibile rubarli:
è capitato in passato, ma ora sembra sia tutto molto
più sicuro.
Quanto
valgono i Bitcoin
Il valore dei Bitcoin è dettato dalla domanda e dall’offerta:
e cioè da quanto sono disposte le persone a pagarli.
Il prezzo di un bitcoin è calcolato sulla base del
valore al quale è scambiato con le normali valute:
in pratica, un bitcoin ha un valore soltanto perché
gli utenti del sistema sono d’accordo che ce l’abbia.
Una
particolarità del sistema Bitcoin è che il numero
totale delle unità prodotte è prestabilito:
ne verranno emesse fino ad avvicinarsi alla quantità
totale di 21 milioni, presumibilmente nel 2030, senza mai
raggiungerla. Questo è permesso dal fatto che ogni
quattro anni il numero di bitcoin emessi viene dimezzato,
così come la quantità di moneta distribuita
a chi scopre i nuovi blocchi da aggiungere alla blockchain.
Il
pericolo d’inflazione della valuta – cioè
della sua perdita di valore – è quindi minimo,
perché non è previsto che possano essere effettuate
nuove iniezioni di denaro da un ente come una Banca centrale,
che del resto nel sistema non esiste. Anzi, man mano che si
avvicinerà quella data, se continuerà ad aumentare
la richiesta, ci sarà un processo di deflazione, per
via della sempre minore disponibilità della valuta.
Come
comprare i Bitcoin
La maggior parte delle persone che investe in bitcoin lo fa
comprando quelli già esistenti, e partecipando al processo
di estrazione. Si possono comprare e conservare su molti siti,
il più famoso dei quali è Coinbase. È
molto semplice, e si può iniziare subito a spenderli
nei negozi online e per i servizi che li accettano, che sono
sempre di più.
Un
tempo i bitcoin erano associati a transazioni al limite della
legalità, quando non del tutto illegalii. Con il tempo
Bitcoin è riuscito a scrollarsi di dosso questa fama:
questo, unito al fatto che i bitcoin sono un numero finito,
ha generato una “corsa” degli investitori che
hanno cercato di accaparrarseli nel timore di rimanere esclusi
da questo mercato.
Bitcoin
è l’unica criptovaluta?
No, ce ne sono molte altre, come Ethereum, Ripple e Litecoin.
Bitcoin rimane però la più conosciuta e la più
sicura.
È
tutta una bolla?
Ciclicamente si torna a parlare del rischio “bolla”
dei Bitcoin: e l’ultimo crollo ha riportato al centro
delle discussioni questa teoria. Alcuni ritengono che il livello
del loro prezzo non sia sostenibile sul lungo periodo e che
sia destinato a crollare definitivamente. Altri parlano della
“fine dei Bitcoin” e gli esperti di criptovalute
spesso scherzano sulla quantità di volte in cui la
stampa ha annunciato la loro fine. Questi avvertimenti spesso
provengono dai banchieri, che però sono in genere ostili
alle criptovalute perché tagliano fuori le banche dalla
possibilità di intermediazione.
Nonostante
le fluttuazioni, però, i sostenitori delle criptovalute
sostengono che la loro crescita di valore sia un segno che
queste monete sono destinate a restare e a ricoprire un ruolo
sempre più importante nelle nostre economie.
Exchange
Cosa sono gli Exchange?
Gli
exchange permettono l’uso di valuta fiat con una limitata
selezione di criptovalute, mentre altri offrono una vasta
scelta di criptovalute ma solo dopo che queste abbiano raggiunto
un buon livello di longevità nel mercato. Altri exchange
invece offrono solo criptovalute nuove e dalla dubbia affidabilità.
Exchange
fiat
Questa
categoria include exchange ben noti come Coinbase, Kraken
o Gemini. Questi tipi di exchange permettono di acquistare
criptovalute utilizzando direttamente valuta fiat (ad esempio
EURO…) e sono tra gli exchange maggiormente utilizzati.
Solitamente la scelta delle criptovalute è piuttosto
limitata. Questo accade perché accettando valuta fiat,
sono molto più soggetti alle regolamentazioni imposte
dai governi.
Sono inoltre molto lenti nell’immettere nuove criptovalute
dato che ogni volta devono sincerarsi dell’affidabilità
dei progetti alla base delle nuove cripto, così da
fornire prodotti che rispettino le leggi in vigore.
Gli investitori che cercano progetti stabili con una buona
dose di rischio e un alto rendimento possono anche fermarsi
ad un exchange fiat come Coinbase per acquistare Ethereum
o Bitcoin da investire eventualmente su altcoin su un exchange
diverso.
Exchange
centralizzati
Questa
categoria include exchange come Binance o Kucoin. Questi exchange
offrono la possibilità di scambiare esclusivamente
criptovalute. Quindi, per comprare una determinata altcoin,
bisogna utilizzare un’altra criptovaluta come ad esempio
Ethereum o Bitcoin.
Gli
exchange centralizzati sono molto più rilassati in
termini di regolamentazioni proprio perché non accettano
l’utilizzo diretto di valuta fiat (ad esempio EURO).
Inoltre, questi exchange includono solo criptovalute che hanno
raggiunto un certo grado di maturità nel mercato
Exchange
decentralizzati
Questa
categoria include exchange come IDEX. Si tratta di exchange
che offrono trading solo tra criptovalute.
La
particolarità di questo tipo di exchange si trova in
un ottimo livello di sicurezza per via del fatto che non vengono
salvate le infomazioni personali dei clienti o dei wallet
su un server centralizzato.
Un
hacker in questo modo non avrebbe nessun server dell’exchange
da hackerare e quindi nessun dato da sottrarre. Questo non
è un aspetto da sottovalutare dato che la storia ci
ha insegnato che qualche volta gli exchange centralizzati
sono stati hackerati.
Va detto che gli exchange decentralizzati sono i più
rilassati dal punto di vista delle regolamentazioni e, tipicamente,
sono i più indicati per l’aggiunta di nuove criptovalute.
Questo può avere un doppio risvolto, in quanto, permettono
agli investitori di partecipare a progetti appena lanciati
e promettenti, ma lasciano gli stessi investitori vulnerabili
ai progetti scam o truffa, che un exchange centralizzato analizzerebbe
in maniera approfondita prima di ammetterli per il trading.
Un exchange decentralizzato dovrebbe essere la scelta per
un investitore che ha già condotto una buona dose di
ricerca di mercato prima di investire su un progetto.NOTICE
TO SHAREHOLDERS
Ethereum
Ethereum
differisce da Bitcoin in quanto consente di creare contratti
intelligenti (smart contracts) che possono essere descritti
come denaro digitale altamente programmabile.
Per utilizzare la rete peer-to-peer, i contratti di Ethereum
pagano l'utilizzo della sua potenza computazionale tramite
una unità di conto, detta Ether, che funge quindi sia
da criptovaluta che da carburante. In altre parole, contrariamente
a molte altre criptovalute, Ethereum non è solo un
network per lo scambio di valore monetario, ma una rete che
registra contratti basati su Ethereum. Questi contratti possono
essere utilizzati in maniera sicura per eseguire un vasto
numero di operazioni: sistemi elettorali, registrazione di
nomi a dominio, mercati finanziari, piattaforme di crowdfunding,
proprietà intellettuale, etc...
Molti nuovi smart contract sono basati su token ERC20 (cioè
creati utilizzando la rete Ethereum). I token generati in
questo modo sono tutti compatibili con i wallet di Ethereum
e possono essere conservati in questi portafogli. Quindi,
è auspicabile la creazione di un portafoglio Ethereum
sicuro.
Uno
dei modi più sicuri per conservare Ethereum è
quello di provvedere a creare un wallet Ethereum.
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TOP 5
Tassi Vincolati a 12 mesi
(al 2 Gennnaio 2024)
Banca Aidexa - X Risparmio..................5,00%
Banca Sistema - SI Conto..........................4,20%
Banca PROGETTO - Conto Key.........................4,00%
IBL Banca-ContosuIBL...---....................................
4,00%
ContoForte.it.Postic............ipato................................
4,00%
Banca IFIS Rendimax........................................................4,00%
CONFRONTO TASSI DI INTERESSE LORDI
CONTI DEPOSITO LIBERI/VINCOLATI
((al 2 Gennnaio 2024)
CONTI DEPOSITO
LIBERI/VINCOLATI
Depositi dove è possibile “parcheggiare”
la propria liquidità ed ottenere una buona remunerazione,
necessitano di un conto corrente preesistente dal quale
effettuare versamenti e prelevamenti e non hanno spese.
Viene qui indicato il rendimento lordo annuo, che è
tassato con l'aliquota del 26%.
illimity Bank - Conto Deposito Premium
Linee di deposito non svincolabili
6 mesi:
1,30%
12 mesi: 3,30%
18 mesi: 3,55%
24 mesi: 4,50%
36 mesi: 5,40%
48 mesi: 5,,40%
60 mesi: 5,,40%
Linee di deposito svincolabili
6 mesi:
0,80%
12 mesi: 2,30%
18 mesi: 2,55%
24 mesi: 3,50%
36 mesi: 4,40%
48 mesi: 4,40%
60 mesi: 4,40%
Banca Aidexa - Conto Deposito X Risparmio
3
mesi: 5,00%
6 mesi: 5,00%
12 mesi: 5,00%
18 mesi: 5,50%
24 mesi: 5,50%
36 mesi: 5,00%
..IBL
Banca Time Deposit
Cedola trimestrale
6 mesi: 4,00%
12 mesi: 4,00%
18 mesi: 4,00%
24 mesi: 4,00%
36
mesi: 4,00%
..Banca
Progetto - Conto Key
Linee di deposito non svincolabili
6 mesi:
3,75%
12 mesi: 4,00%
18 mesi: 4,25%
24 mesi: 4,35%
36 mesi :4,45%
48 mesi: 4,65%
60 mesi: 4,75%
Linee di deposito svincolabili
6 mesi:
3,00%
12 mesi: 3,25%
18 mesi: 3,50%
24 mesi: 3,75%
36 mesi: 4,00%
48 mesi: 4,25%
60 mesi: 4,50%
..SI Conto - Banca
Sistema
Imposta di bollo dello 0,20% a carico della Banca
3
mesi: 3,60%
6 mesi: 3,80%
9 mesi: 4,00%
12 mesi: 4,20%
24 mesi: 4,40%
36 mesi: 4,50%
48 mesi: 4,55%
60 mesi: 4,60%
120 mesi: 5,00%
..Banca
IFIS Rendimax
Vincolato Posticipato
6 mesi: 3,75%
9 mesi: 3,85%
12 mesi: 4,00%
18 mesi: 4,25%
24 mesi: 5,00%
36 mesi: 4,50%
48 mesi: 4,50%
60 mesi: 4,50%
RendimaxLike
1,25% su base annua, deposito disponibile previa prenotazione,
il denaro verrà accreditato dopo 33 giorni di calendario
.
ContoForte.it
Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia
S.p.A.
3 mesi: 2,50%
6 mesi: 3,85%
12 mesi: 4,00%
18 mesi: 4,10%
24 mesi: 4,05%
36 mesi: 4,05%
48 mesi: 4,10%
60 mesi: 4,20%
..CheBanca!
Conto Deposito
3 mesi: 1,50%
6 mesi: 2,00%
12 mesi: 3,00%
..Santander
Consumer Bank
ioPOSSO (libero) 3,25% fino a 100.000€, 3,75% sopra
i 100.000€
ioSCELGO (vincolato):
12 mesi: 3,90%
24 mesi: 3,95%
36 mesi: 4,00%
Wallet
per Criptovalute
Cosa
sono i Wallet?
Un
wallet è un portafoglio, ovvero un ambiente criptato
che ti permette di custodire le tue criptovalute, proprio
come se fosse un conto bancario privato, all’interno
del quale non è possibile fare operazioni (è
possibile fare solamente operazioni di prelievo, deposito
o spedire valuta ad altri wallet / exchange).
Un Wallet è un vero e proprio software sviluppato
per custodire una specifica moneta virtuale: ogni portafoglio
ha un indirizzo specifico che permette di ricevere pagamenti
o effettuare depositi.
L’accesso
ad un wallet avviene tramite una chiave privata che viene
fornita all’apertura del portafoglio. Quando si apre
un wallet è possibile crittografare i dati ed impostare
una password di accesso, e qui bisogna approfondire il discorso
sulla sicurezza dei wallet e sul mondo delle criptovalute.
Esistono
tre principali tipologie di Wallet:
Wallet
Software-Desktop: Un programma che si scarica sul
computer o su Smartphone/Tablet. Sono accessibili solamente
sul dispositivo sul quale vengono installati ed offrono
un buon livello di sicurezza, ma in caso di virus o hackeraggio
c’è la possibilità di perdere le criptovalute;
Wallet Online: Portafogli accessibili da
web tramite chiave privata ed utilizzabili da qualsiasi
dispositivo dotato di connessione ad internet. Sono portafogli
in cloud che memorizzano chiaramente le chiavi private e
possono essere controllate da terze parti (potenzialmente
questi wallet potrebbero essere hackerati);
Wallet Hardware: Depositi fisici che permettono
di accedere al conto solo se collegati ad un dispositivo,
solitamente si tratta di chiavette USB. Anche se questi
wallet effettuano transazioni online, queste, essendo memorizzate
offline garantiscono maggiore sicurezza.
Fra i tre, il più sicuro è l’hardware
wallet, quest’ultimo infatti non è online e
non risiede su PC quindi risulta più protetto da
potenziali virus o attacchi hacker.
La
chiave privata viene associata ad una chiave pubblica e,
ogni volta che viene effettuata una transazione, il software
crea una firma digitale attraverso l’elaborazione
della transazione con la chiave privata, in questo modo
il sistema diventa molto sicuro, ma se si perde la chiave
privata non sarà più possibile accedere al
portafoglio per ritirare o trasferire le proprie monete
Dove salvare chiavi private o seed?
Uno dei migliori metodi per salvare i seed generati dal
portafoglio hardware è stamparli o riscriverli su
carta in più copie per conservarli e custodirli in
luoghi differenti, senza dimenticare dove questi sono stati
salvati.
Gli
esperti consigliano di non salvare seed e/o chiavi su computer
o cellulare tramite foto in quanto, essendo connessi in
rete, per un hacker potrebbe essere più semplice
entrare nei dispositivi e spiare i dati.
Di
fatto, per accedere al proprio conto wallet è necessaria
la chiave privata, che permette anche di eseguire pagamenti
in monete virtuale: in pratica il proprietario della chiave
privata, o chi viene in possesso della chiave privata, ha
a disposizione il conto.
Se
dunque la chiave privata viene lasciata su un computer come
documento di testo e il computer viene attaccato da un hacker,
questo, entrando in possesso della chiave privata, potrebbe
spendere tutto ciò che è sul nostro wallet.
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